lunedì 20 aprile 2009

QUESTO SEGNO NON DEVE MORIRE


Testimoniaza tratta da una lettera
Inviata al gruppo di preghiera “Onus Meum Leve”


Taranto, 23.01.2001

Carissimi,
Padre Corsini è passato da Piale ed ha lasciato un segno!
Questo segno non deve morire!!!
La preghiera, la consolazione, l’aiuto materiale e spirituale che questo Sacerdote e Padre ha comunicato attraverso il suo ministero pastorale in nome del Signore, deve continuare.
Ho avuto la gioia di sperimentare direttamente, seppur per un breve periodo, la straordinaria eredità di P. Corsini.
Ho pregato nella Chiesa della Santa Croce di Piale, ho celebrato l’Eucarestia, ho ascolto e consolato tante anime in nome di Gesù. Ma quanto amore e quanta ricchezza spirituale ho ricevuto in dono!
Per questo motivo mi sono battuto perché il progetto di Dio, iniziato nelle mani di P. Corsini, continuasse[]e grazie a Dio il Gruppo di Preghiera ha preso piede.
Sono felicissimo del vostro attaccamento al Signore, alla Vergine Santa ed al ricordo costante del venerato P. Corsini. []
Assicuro a tutti il ricordo nella mia preghiera e in modo particolare vi ricordo al Signore durante la celebrazione della Santa Messa.
Nell’attesa di potervi anche incontrare, vi saluto e vi benedico tutti.

Don Mimmo Pagliarulo



RAGAZZI MONELLI


Premetto che ho conosciuto il padre in giovane età, quando insegnava religione ai ragazzi delle medie a Villa San Giovanni ed io ero una delle sue alunne. Per vari motivi nel corso della mia vita non sempre siamo stati in contatto, ma nel mio cuore è stato sempre presente. I ricordi che ho di lui sono tanti,ma ne citerò soltanto due.

- Mio fratello ultimamente non stava bene, così dopo tanti anni, decisi di portarlo dal padre nella chiesa dove lui di solito confessava, convinta che lui poteva aiutarlo.

Appena mi ricevette trovai davanti a me un vecchietto e non più il giovane sacerdote che avevo conosciuto da ragazza. Arzillo e sorridente come sempre mi dice: cosa c’è? – Gli rispondo, fiduciosa: -padre mio fratello ha bisogno di voi. Eccolo, ve lo consegno. In un secondo momento verrò anch’ io a trovarvi”. Lui mi stringe forte, forte le mani e me li bacia! Io rimasi sbalordita e dissi: “Padre, sono io che devo baciare le mani a voi che siete un sacerdote!” …ma lui sorride e va via con mio fratello.
Questo episodio e questo gesto sono rimasti impressi nella mia mente per sempre e mi hanno fatto comprendere quanta umiltà ci fosse in quel figlio prediletto che il Signore si era scelto per essere una Sua divina immagine.

- Negli anni in cui insegnava, ricordo che entrava in classe con semplicità e serenità. I ragazzi entrando gli facevano sempre qualche scherzetto (come lo fanno anche oggi). Molte volte gli nascondevano il berrettino che portava come un ragazzino e con disinvoltura. Lui, sempre sorridente, diceva ai ragazzi: “…dai, datemelo che sento freddo in testa!”. Un giorno, che ricordo molto bene, si faceva un disegno alla lavagna con i gessetti, lui faceva la sua parte insieme a noi. Dietro a lui i ragazzi spiritosi e monelli tracciavano dietro le sue spalle col gessetto delle croci sotto sopra. Lui non si accorgeva di nulla, ma i professori all’uscita lo fermavano e gli dicevano: “padre Corsini, che vi hanno fatto sulla giacca?” Lui, al suo solito, sorrideva e diceva:”è sempre Carnevale, ogni scherzo vale!”
Caro padre sono solo due i ricordi che ho voluto citare, ma quali lezioni ci lasciano! Beati coloro che sanno farne tesoro per la loro vita spirituale.
Un grazie dal profondo del cuore per quello che sei stato ed un grazie a Gesù per averti donato a noi.



Giovanna Caminiti

Pillole di saggezza


“Sai Annalisa domani a Piale ci sarà una serata dedicata a Padre Corsini”. Le poche parole pronunciate da mio suocero suscitarono in me una gioia che non provavo da tempo. Il mio caro padre spirituale non solo era vivo nei miei ricordi ma in quelli di un’intera comunità. Piale si riuniva ancora una volta per celebrare il Sacerdote Corsini, l’umile servo del Dio Vivente, chi aveva chiesto ed ottenuto la grande grazia di poter acquisire la forma di Gesu, il suo Santo Spirito,così da divenire come LUI, l’Ultimo, il Servitore.La serata svolta nella semplicità ha superato le mie attese, non celebrava la storia di un singolo uomo ma l’opera di Dio, espressa attraverso l’alternarsi del sacrificio, dell’ubbidienza e della preghiera, d’intere generazioni. Volti di uomini, donne e bambini si alternavano in un repentino viaggio nel tempo. Intere generazioni si incontravano in una danza di fotografie che avevano come sfondo il mare, e come anello di congiunzione la voglia di attendere al cielo, di essere come Lui ci vuole.
Da quell’incontro ho capito che l’uomo non è una singola unità, ma un pezzo di un grande mosaico il cui disegno è impresso nel cuore di Dio.



Annalisa Pizzimenti

UOMO DI PREGHIERA


Non ho mai avuto l’occasione di vivere direttamente a contatto con il P. Corsini salvo visite sporadiche da lui realizzate a Villa Speranza durante il periodo estivo in compagnia della Sign.na Maria (anima bella e generosa a servizio dei Padri a Villa San Giovanni). In quelle circostanze ho notato una autentica venerazione per P. Corsini: “Le anime semplici si incontrano e sanno condividere le stesse aspirazioni di santità”.Per sentito dire da parte dei miei confratelli il Padre Corsini ha vissuto di preghiera, di amore, nella semplicità dei santi. Nelle poche espressioni con cui sono stato a contatto ho potuto intravvedere in lui la ricerca quasi esclusiva delle cose di Dio amalgamate con una particolare devozione al Santo Rosario. “ E’ un sant’ uomo e come tale vive”.
Auguro che il suo ricordo porti frutto di una santa spiritualità che resti maestro di vita cristiana per chi ne viene a contatto.


P. Grimaldi Luigi –Torino

HA CAMBIATO LA MIA VITA


C’era una volta…

C’era una volta Re Mida il quale trasformava in oro tutto ciò che toccava…C’ era una volta in un piccolo paese di nome Piale e, ci sarà per sempre, un sacerdote un pò “speciale” il quale, al suo passaggio, stendeva un velo di dolcezza su ogni cosa e lasciava un messaggio di serenità e speranza in ogni cuore che incontrava.
Quel sacerdote somasco si chiamvva Padre Pasquale Corsini ed io oggi, a nove anni dalla sua dipartita, voglio affermarlo a chiare lettere: ha cambiato la mia vita!
Senza di lui non credo che sarei riuscita a superare tante difficoltà e non avrei conosciuto certamente la gioia del cuore che oggi ho.
Ogni qualvolta gli dicevo: “Padre Corsini, io sono una grande egoista! Vi cerco, perché Voi mi aiutate con le vostre sagge parole di conforto e pregate per me”, lui mi rispondeva: “Rita, Rita! Sai quante persone io chiamo durante la loro corsa? Non tutte si fermano. Tu ti sei fermata!, così mi tranquillizzava e mi faceva sentire sempre degna del suo amore.
Piale, quel piccolo paese in Villa San Giovanni, è entrato nel mio cuore e di esso io mi sento cittadina adottiva, anche perché c’è un richiamo di salgue: mia nonna paterna era originaria proprio di Villa San Giovanni ed è lì che io ho un grande progetto che per ora non voglio svelare, ma per il quale chiedo sempre l’intervento amorevole del mio Padre Spirituale.
La sua Chiesa, di Santa Croce, è diventata la mia Chiesae, ogni settimana lì mi reco, con la mia famiglia, ad ascoltare la S. Messa domenicale; il giovedì sera sono spiritualmente presente con il gruppo di preghiera che si riunisce ormai da più di otto anni. E’ stato un desiderio di Padre Corsini che nella Chiesa di Santa Croce nascesse un gruppo di preghiera e, siccome lui diceva sempre che il giovedì è “giornata vocazionale”, è stato scelto proprio questo giorno della settimana.
Le mura di quella Chiesa accolgono e abbracciano tutti come tenere braccia materne e chi entra lì per la prima volta è travolto da qualcosa di positivo che non riesce ad esprimere; lì traspira la presenza viva di Padre Corsini, di cui Dio si è servito per farci conoscere tutto il suo amore e la sua bontà.
Il 6 agosto 2008 è stato un giorno speciale, chporterò sempre nel mio cuore: dopo la preghiera come ogni giovedì, in piazza è stato proiettato un filmino sulla storia della Chiesa di Santa Croce e del paese di Piale, arricchito dal sottofondo musicale de “La vita è bella” che ha reso il tutto più suggestivo.
E’ stato un arricchimento spirituale, culturale ed anche a livello personale, perché ho avuto la possibilità di incontrare altra gente con cui ho condiviso la gioia ed il privilegio di aver conosciuto un santo sacerdote.
Ogni anno in estate ritorna a Reggio, per le vacanze, Rosaria, ed è una gioia immensa recarci assieme in chiesa ad ascoltare la Santa Messa; Rosaria è la persona che mi ha fatto in assoluto il regalo più rande di tutta la mia vita: è stata lei a presentarmi, nel dicembre 1994 , il Padre Corsini ed è diventata così la mia amica speciale. Sapete perché speciale? Perché noi due siamo legate fortemente da un Uomo eccezionale.

Ciao Padre Corsini, ricordateci sempre nelle vostre preghiere e, come Voi mi avete insegnato, G.I.M.! ( le iniziali di Gesù In Mezzo)


Rita Tripodi – R.C.

LA LODE NON GLI ERA GRADITA


Padre Corsini, un padre che in qualsiasi situazione sapeva infondere e trasmettere gioia, serenità, tranquillità , pace e speranza nei momenti di incertezza, di difficoltà ,di sofferenza familiare e sociale. Raccomandava insistentemente la Preghiera guida meravigliosa per i cristiani. Sosteneva di aprirsi e confidare nel Signore, affermando che: “ tutto quanto farete per la gloria di Dio, vi ritornerà in grazia e benedizione, su voi e sui vostri cari”. Sapeva leggere nel cuore e nella mente delle persone e non sbagliava. Molto devoto della Madonna mi aveva fatto imparare una giaculatoria: “Ti ringrazio o Maria per quello che fai per la vita mia. Fammi imparare ad amare come ami Tu”.
Era un sacerdote santo e diceva che dal Crocifisso si attingeva Sapienza. Lo scopo principale della sua vita era di farLo amare. Il pensiero della Passione e dei dolori di Gesù era così esplicito ed immediato che affiorava continuamente da apparire dominante in tutta la sua vita interiore. Saggio, umile, semplice di una bellezza interiore grandiosa. La gloria e la lode non le era gradita perché il merito arrivava da Dio e non da lui. Aperto ai problemi altrui, so per certo, che era stimato e ben voluto da tutti.

Lina Mauri-Lecco