giovedì 8 ottobre 2009

A 10 anni dalla morte...

PADRE CORSINI…”ANCORA VIVO TRA NOI”

A dieci anni dalla sua morte dopo aver letto i sei bollettini precedenti “Nuove Mete” nei quali è stato ricordato da tante testimonianze personali compreso quella del sottoscritto, desidero ancora ricordarlo per poter ampliare, se è possibile, il raggio delle conoscenze riguardo a questa figura di prete, religioso e pastore delle anime. Come confratello somasco desidero sottolinerare alcune caratteristiche che possono sfuggire a tanti fedeli che lo vedevano soprattutto come esorcista, una pratica che lha esercitto solo nell’ultimo arco della sua vita, avendo avuto dal Vescovo questo incarico il 7 ottobre del 1995. Certamente ogni sacerdote nell’atto dell’Ordinazione riceve questa facoltà, ma solo con l’autorizzazione del Vescovo la si può esercitare ufficialmente.
Nella mia precedente testimonianza avevo sottolineato quanto si è dedicato alla Confessione e alla pastorale dei malati. Oggi mi piace vederlo soprattutto come il prete dei gruppi ecclesiali. La sua carità pastorale, la sua semplicità, il suo distacco dai frutti personali dell’apostolato lo ha portato a dedicarsi con vero disinteresse a tante realtà che la Chiesa del postconcilio ha suscitato e promosso. E’ questa la stagione dello Spirito che P. Pasquale ha vissuto con grande entusiasmo fin da quando giovane prete ha rinnovato la sua vita religiosa con l’accostamento al movimento dei focolari. Venuto a Reggio, come tutti sappiamo nel 1950, come segretario dell’Arcivescovo Ferro nella diocesi ha contribuito alla diffusione di questa spiritualità. Alcuni mi hanno testimoniato che è stato il primo. Si vede anche dai frutti che nella Parrocchia di Piale in seguito sono stati raccolti, quando come parroco ha portato i benefici di questo ideale. Nel gurppo dei Religiosi Focolarini ha partecipato anche nella fase finale della sua vita.
Ancora oggi, essendo ritornato il sottoscritto a lavorare in questo ambiente, ho ritrovato molte persone che da lui erano dirette spiritualmente partecipanti al gruppo del Rinnovamento nello Spirito. Sono quelli che in lui avevano apprezzato i doni personali e carismatici di cui era dotato. Aveva portato attraverso lecatechesi a Piale il cammino neocatecumenale e anche al Rosasrio ha sempre partecipato alle eucarestie del sabato e alle veglie pasquali fino ad età avanzata. Da giovane prete, così mi raccontava, era andato a San Giovanni Rotondo per incontre P. Pio di persona e nel gruppo di preghiera che seguiva al Rosario infondeva tutto lo spirito di contemplazione che aveva visto nel Santo mentre celebrava la Santa Messa. Possedeva come ricordo un guanto di P. Pio che molti devoti volevano conservre in casa loro come segno di benedizione.
In questo decimo anniversario molte riflessioni vengono in mente anche ai Padri Somaschi che oggi continuano la sua opera insieme a quella di molti altri confratelli, alcuni anche loro defunti. E’ certo che a pochi altri altri Somaschi è capitato di essere così ricordati com il P. Corsini. Anche Padri molto più famosi sono caduti nel dimenticatoio. Qualcuno può pensre che sia un segno della sua santità oppure che sia più fortunato di altri. Tuttavia la santità, come diceva Giovanni Paolo II a riguardo di Piergiorgio Frassati è la santità della vita ordinaria. Perciò insistere sui fatti miracolosi anziché sull’eroicità delle virtuù non è un buon modo di ricordare e celebrare i santi.
Come tutti sappiamo dopo la morte di P. Corsini ha lavorato
con assiduità nella Parrocchia di Piale P. Antony Croos, anche se non ha mai avuto l’incarico di Parroco. In questa dedizione quotidiana per circa dieci anni il Padre ha continuato questa testimonianza di vita sacerdotale e religiosa.

P. Adriano Serra CRS




LA MIA SALVEZZA FU PADRE CORSINI

Ho conosciuto padre Corsini in un momento triste della mia vita. Era il febbraio del 1999 e dopo diciotto mesi di matrimonio (ma anche prima) , le cose non andavano bene, anzi più tempo passava più mi sentivo incapace di reagire a una situazione che mi dava solamente tristezza e angoscia, ma la cosa più brutta è che questa persona (non riesco a chiamarlo marito) mi aveva anche allontanato dalla mia famiglia. Non sapevo più che fare perché subivo, giornalmente e gratuitamente senza che ci fosse una ragione, continui lavaggi del cervello, nel senso che non avevo più una mia identità e vivevo stando chiusa a casa a piangere perché non trovavo una via d’uscita a questo tormento. Mia madre che aveva capito che c’era qualcosa che non andava nel mio matrimonio, per così dire, mi propose di andare a parlare con un prete di Villa San Giovanni,ma mi rifiutai categoricamente. Dopo qualche giorno mia madre disperata perché vedeva che mi stavo annullando completamente, parlò per la prima volta al telefono con padre Corsini spiegandogli la situazione e soprattutto il fatto che io mi rifiutavo di andare da lui. Allora pregarono insieme sempre per telefono affinchè io mi decidessi ad andare a parlare con lui. L’indomani mattina fui io stessa a chiedere a mia madre di portarmi da quel prete anche se ero scettica, ma c’era qualcosa che mi spingeva a conoscere questo santo padre.
Il mio primo incontro con lui fu alla chiesa del Rosario di Villa San Giovanni. Mi ricordo che entrai nella sua stanza e cominciai a piangere ed a sfogarmi raccontando il mio problema. Pregammo per più di un’ora e poi alla fine prima di salutarmi lui mi disse: “Stai tranquilla la Madonna deciderà ciò che è giusto per il tuo bene”. Uscii da quella porta e mi sentii strana, diversa, cominciai a vedere uno spiraglio in quel tunnel terribile in cui ero finita. Dopo una settimana circa decisi di prendere una decisione, quella che la Madonnina aveva deciso per me grazie all’intercessione di padre Corsini. Il mio pseudo matrimonio finì e grazie a Dio mi liberai di una persona che non mi voleva affatto bene. A distanza di tempo padre Corsini mi rivelò che quell’uomo era proprio cattivo. Pregammo tanto affinchè potessi ottenere l’annullamento del matrimonio e dopo circa due anni questo avvenne, potevo sposarmi in Chiesa in grazia di Dio. Quando lo comunicai a padre Corsini lui mi manifestò la sua gioia, ma non mi sembrò per niente sorpreso.
Da quel momento ho continuato a vedere padre Corsini molto spesso, appena era possibile, io e mia madre andavamo a Piale anche solo per dire una preghiera con lui. Non mi posso dilungare molto, ma se potessi raccontare tutto quello che ha fatto per noi(futta la mia famiglia) ci vorrebbero pagine e pagine di un intero libro. Abbiamo avuto anche la gioia immensa di avserlo a ceana a casa nostra, non posso descrivere la snsazione di pace e
serenità che ci trasmetteva stando accanto a noi. Devo dire che quando avevo padre Corsini accanto sentivo sempre la presenza di Gesù dentro di lui, è strano descriverlo, ma è proprio questa la sensazione che provavo e che ora mi manca di più.Ricordo sempre che nell’ultimo periodo che ci siamo visti (estate 1999) mi disse queste testuali parole: “io continuo a pregare sempre perché tu ti possa rifare una vita ed essere felice, ma adesso mi tocca tirare la veste alla Madonna per farmi ascoltare”. Così fu.Prima che padre Corsini raggiungesse la Madonna, ho icontrato un angelo, così come lui mi aveva detto, e tutt’ora sono una persona felice con mio marito ed un bambino stupendo di tre anni.
Non abito più a Reggio Calabria, ma tutte le volte che torno lì è sempre una grande emozione rivedere i luoghi dove ha vissuto il nostro, speciale, padre spirituale.Grazie padre Corsini per esserci sempre vicino, ti vogliamo un mondo di Bene!
Maria Rosaria – Bergamo


UOMO DI DIO E DI PREGHIERA
Ecco, in breve, alcune testimonianze del compianto e ben ricordato P. Pasquale Corsini.Una prima conoscenza di lui risale al seminario di Cherasco(CN) nel 1947, quando lui era lì come parroco e professore nostro. Sempre mi colpiva la sua spiritualità e devozione, che ci trasmetteva con semplicità e sapienza.Poi, ho vissuto con lui altri otto anni (dal 1967 al 1975) prima a Concessa di Catona e poi a Villa San Giovanni sotto la guida del venerato Mons. Ferro.Quello che ho letto su “Nuove Mete” sul n.4 e 5 posso confermarlo pienamente. Per me: un vero uomo di Dio, di preghiera, di attenzione agli altri anche nei momenti particolari. Negli ultimi anni, come ho sentito, ha avuto carismi particolari per guarire, confortare e portare al Signore tante anime.Vorrei sottolineare il suo candore che lo portava a farlo apparire ingenuo. Ma era dotato di fortezza interiore, di solidità spirituale ricevuta nella nostra formazione somasca e seguendo esempi di padri preclari per virtù e scienzaUn grazie a tutti coloro che diffondo il suo messaggio di vita conforme al Vangelo, con semplicità e fermezza.
In Cristo e Maria
P. Franceso Gazzera – Torino

Figlio di Padre Pio



FIGLIO DEVOTO DI PADRE PIO

Sin dalle origini i Padri Somaschi in Villa S. Giovanni hanno dimostrato una profonda dimensione sacerdotale ispirata sempre al caro fondatore, S. Girolamo Emiliani: una vita condivisa al carisma fondamentale della carità, dell’umiltà, della disponibilità, dell’accoglienza.
Tra loro dobbiamo far memoria dell’amato padre Corsini che per competenza si è donato a tutti quelli che lo cercavano dando a ognuno, consigli, suggerimenti carismatici che sollevavano ogni loro aspettativa.
Devoto e attento nel cammino neocatecumenale che seguiva con responsabilità; inoltre era attento e figlio devoto di Padre Pio da Pietralcina, tanto da formare nella Parrocchia del Rosario il “Gruppo di preghiera di P. Pio”, che curava personalmente. Nel 1991, quando era ancora in forza ha voluto festeggiare il suo cinquantesimo di sacerdozio nei luoghi di P. Pio. Tutta la parrocchia lo ha accompagnato con giubilo ed esultanza per esaudire questo suo desiderio.
Padre Corsini è stato un dono, non soltanto per quello che ha dato, ma per quello che è stato e spiritualmente continua a dare dal cielo. Egli ci assista e ci accompagni con la sua preghiera ancora oggi , come faceva in terra durante la sua missione di uomo di Dio e in particolare negli ultimi giorni della sua vita vissuti nella sofferenza come preghiera.

Grazie padre Corsini per quello che ci hai dato!

Pina Lucisano


lunedì 20 aprile 2009

QUESTO SEGNO NON DEVE MORIRE


Testimoniaza tratta da una lettera
Inviata al gruppo di preghiera “Onus Meum Leve”


Taranto, 23.01.2001

Carissimi,
Padre Corsini è passato da Piale ed ha lasciato un segno!
Questo segno non deve morire!!!
La preghiera, la consolazione, l’aiuto materiale e spirituale che questo Sacerdote e Padre ha comunicato attraverso il suo ministero pastorale in nome del Signore, deve continuare.
Ho avuto la gioia di sperimentare direttamente, seppur per un breve periodo, la straordinaria eredità di P. Corsini.
Ho pregato nella Chiesa della Santa Croce di Piale, ho celebrato l’Eucarestia, ho ascolto e consolato tante anime in nome di Gesù. Ma quanto amore e quanta ricchezza spirituale ho ricevuto in dono!
Per questo motivo mi sono battuto perché il progetto di Dio, iniziato nelle mani di P. Corsini, continuasse[]e grazie a Dio il Gruppo di Preghiera ha preso piede.
Sono felicissimo del vostro attaccamento al Signore, alla Vergine Santa ed al ricordo costante del venerato P. Corsini. []
Assicuro a tutti il ricordo nella mia preghiera e in modo particolare vi ricordo al Signore durante la celebrazione della Santa Messa.
Nell’attesa di potervi anche incontrare, vi saluto e vi benedico tutti.

Don Mimmo Pagliarulo



RAGAZZI MONELLI


Premetto che ho conosciuto il padre in giovane età, quando insegnava religione ai ragazzi delle medie a Villa San Giovanni ed io ero una delle sue alunne. Per vari motivi nel corso della mia vita non sempre siamo stati in contatto, ma nel mio cuore è stato sempre presente. I ricordi che ho di lui sono tanti,ma ne citerò soltanto due.

- Mio fratello ultimamente non stava bene, così dopo tanti anni, decisi di portarlo dal padre nella chiesa dove lui di solito confessava, convinta che lui poteva aiutarlo.

Appena mi ricevette trovai davanti a me un vecchietto e non più il giovane sacerdote che avevo conosciuto da ragazza. Arzillo e sorridente come sempre mi dice: cosa c’è? – Gli rispondo, fiduciosa: -padre mio fratello ha bisogno di voi. Eccolo, ve lo consegno. In un secondo momento verrò anch’ io a trovarvi”. Lui mi stringe forte, forte le mani e me li bacia! Io rimasi sbalordita e dissi: “Padre, sono io che devo baciare le mani a voi che siete un sacerdote!” …ma lui sorride e va via con mio fratello.
Questo episodio e questo gesto sono rimasti impressi nella mia mente per sempre e mi hanno fatto comprendere quanta umiltà ci fosse in quel figlio prediletto che il Signore si era scelto per essere una Sua divina immagine.

- Negli anni in cui insegnava, ricordo che entrava in classe con semplicità e serenità. I ragazzi entrando gli facevano sempre qualche scherzetto (come lo fanno anche oggi). Molte volte gli nascondevano il berrettino che portava come un ragazzino e con disinvoltura. Lui, sempre sorridente, diceva ai ragazzi: “…dai, datemelo che sento freddo in testa!”. Un giorno, che ricordo molto bene, si faceva un disegno alla lavagna con i gessetti, lui faceva la sua parte insieme a noi. Dietro a lui i ragazzi spiritosi e monelli tracciavano dietro le sue spalle col gessetto delle croci sotto sopra. Lui non si accorgeva di nulla, ma i professori all’uscita lo fermavano e gli dicevano: “padre Corsini, che vi hanno fatto sulla giacca?” Lui, al suo solito, sorrideva e diceva:”è sempre Carnevale, ogni scherzo vale!”
Caro padre sono solo due i ricordi che ho voluto citare, ma quali lezioni ci lasciano! Beati coloro che sanno farne tesoro per la loro vita spirituale.
Un grazie dal profondo del cuore per quello che sei stato ed un grazie a Gesù per averti donato a noi.



Giovanna Caminiti

Pillole di saggezza


“Sai Annalisa domani a Piale ci sarà una serata dedicata a Padre Corsini”. Le poche parole pronunciate da mio suocero suscitarono in me una gioia che non provavo da tempo. Il mio caro padre spirituale non solo era vivo nei miei ricordi ma in quelli di un’intera comunità. Piale si riuniva ancora una volta per celebrare il Sacerdote Corsini, l’umile servo del Dio Vivente, chi aveva chiesto ed ottenuto la grande grazia di poter acquisire la forma di Gesu, il suo Santo Spirito,così da divenire come LUI, l’Ultimo, il Servitore.La serata svolta nella semplicità ha superato le mie attese, non celebrava la storia di un singolo uomo ma l’opera di Dio, espressa attraverso l’alternarsi del sacrificio, dell’ubbidienza e della preghiera, d’intere generazioni. Volti di uomini, donne e bambini si alternavano in un repentino viaggio nel tempo. Intere generazioni si incontravano in una danza di fotografie che avevano come sfondo il mare, e come anello di congiunzione la voglia di attendere al cielo, di essere come Lui ci vuole.
Da quell’incontro ho capito che l’uomo non è una singola unità, ma un pezzo di un grande mosaico il cui disegno è impresso nel cuore di Dio.



Annalisa Pizzimenti

UOMO DI PREGHIERA


Non ho mai avuto l’occasione di vivere direttamente a contatto con il P. Corsini salvo visite sporadiche da lui realizzate a Villa Speranza durante il periodo estivo in compagnia della Sign.na Maria (anima bella e generosa a servizio dei Padri a Villa San Giovanni). In quelle circostanze ho notato una autentica venerazione per P. Corsini: “Le anime semplici si incontrano e sanno condividere le stesse aspirazioni di santità”.Per sentito dire da parte dei miei confratelli il Padre Corsini ha vissuto di preghiera, di amore, nella semplicità dei santi. Nelle poche espressioni con cui sono stato a contatto ho potuto intravvedere in lui la ricerca quasi esclusiva delle cose di Dio amalgamate con una particolare devozione al Santo Rosario. “ E’ un sant’ uomo e come tale vive”.
Auguro che il suo ricordo porti frutto di una santa spiritualità che resti maestro di vita cristiana per chi ne viene a contatto.


P. Grimaldi Luigi –Torino

HA CAMBIATO LA MIA VITA


C’era una volta…

C’era una volta Re Mida il quale trasformava in oro tutto ciò che toccava…C’ era una volta in un piccolo paese di nome Piale e, ci sarà per sempre, un sacerdote un pò “speciale” il quale, al suo passaggio, stendeva un velo di dolcezza su ogni cosa e lasciava un messaggio di serenità e speranza in ogni cuore che incontrava.
Quel sacerdote somasco si chiamvva Padre Pasquale Corsini ed io oggi, a nove anni dalla sua dipartita, voglio affermarlo a chiare lettere: ha cambiato la mia vita!
Senza di lui non credo che sarei riuscita a superare tante difficoltà e non avrei conosciuto certamente la gioia del cuore che oggi ho.
Ogni qualvolta gli dicevo: “Padre Corsini, io sono una grande egoista! Vi cerco, perché Voi mi aiutate con le vostre sagge parole di conforto e pregate per me”, lui mi rispondeva: “Rita, Rita! Sai quante persone io chiamo durante la loro corsa? Non tutte si fermano. Tu ti sei fermata!, così mi tranquillizzava e mi faceva sentire sempre degna del suo amore.
Piale, quel piccolo paese in Villa San Giovanni, è entrato nel mio cuore e di esso io mi sento cittadina adottiva, anche perché c’è un richiamo di salgue: mia nonna paterna era originaria proprio di Villa San Giovanni ed è lì che io ho un grande progetto che per ora non voglio svelare, ma per il quale chiedo sempre l’intervento amorevole del mio Padre Spirituale.
La sua Chiesa, di Santa Croce, è diventata la mia Chiesae, ogni settimana lì mi reco, con la mia famiglia, ad ascoltare la S. Messa domenicale; il giovedì sera sono spiritualmente presente con il gruppo di preghiera che si riunisce ormai da più di otto anni. E’ stato un desiderio di Padre Corsini che nella Chiesa di Santa Croce nascesse un gruppo di preghiera e, siccome lui diceva sempre che il giovedì è “giornata vocazionale”, è stato scelto proprio questo giorno della settimana.
Le mura di quella Chiesa accolgono e abbracciano tutti come tenere braccia materne e chi entra lì per la prima volta è travolto da qualcosa di positivo che non riesce ad esprimere; lì traspira la presenza viva di Padre Corsini, di cui Dio si è servito per farci conoscere tutto il suo amore e la sua bontà.
Il 6 agosto 2008 è stato un giorno speciale, chporterò sempre nel mio cuore: dopo la preghiera come ogni giovedì, in piazza è stato proiettato un filmino sulla storia della Chiesa di Santa Croce e del paese di Piale, arricchito dal sottofondo musicale de “La vita è bella” che ha reso il tutto più suggestivo.
E’ stato un arricchimento spirituale, culturale ed anche a livello personale, perché ho avuto la possibilità di incontrare altra gente con cui ho condiviso la gioia ed il privilegio di aver conosciuto un santo sacerdote.
Ogni anno in estate ritorna a Reggio, per le vacanze, Rosaria, ed è una gioia immensa recarci assieme in chiesa ad ascoltare la Santa Messa; Rosaria è la persona che mi ha fatto in assoluto il regalo più rande di tutta la mia vita: è stata lei a presentarmi, nel dicembre 1994 , il Padre Corsini ed è diventata così la mia amica speciale. Sapete perché speciale? Perché noi due siamo legate fortemente da un Uomo eccezionale.

Ciao Padre Corsini, ricordateci sempre nelle vostre preghiere e, come Voi mi avete insegnato, G.I.M.! ( le iniziali di Gesù In Mezzo)


Rita Tripodi – R.C.

LA LODE NON GLI ERA GRADITA


Padre Corsini, un padre che in qualsiasi situazione sapeva infondere e trasmettere gioia, serenità, tranquillità , pace e speranza nei momenti di incertezza, di difficoltà ,di sofferenza familiare e sociale. Raccomandava insistentemente la Preghiera guida meravigliosa per i cristiani. Sosteneva di aprirsi e confidare nel Signore, affermando che: “ tutto quanto farete per la gloria di Dio, vi ritornerà in grazia e benedizione, su voi e sui vostri cari”. Sapeva leggere nel cuore e nella mente delle persone e non sbagliava. Molto devoto della Madonna mi aveva fatto imparare una giaculatoria: “Ti ringrazio o Maria per quello che fai per la vita mia. Fammi imparare ad amare come ami Tu”.
Era un sacerdote santo e diceva che dal Crocifisso si attingeva Sapienza. Lo scopo principale della sua vita era di farLo amare. Il pensiero della Passione e dei dolori di Gesù era così esplicito ed immediato che affiorava continuamente da apparire dominante in tutta la sua vita interiore. Saggio, umile, semplice di una bellezza interiore grandiosa. La gloria e la lode non le era gradita perché il merito arrivava da Dio e non da lui. Aperto ai problemi altrui, so per certo, che era stimato e ben voluto da tutti.

Lina Mauri-Lecco