sabato 14 luglio 2007

CHI AMA CRISTO DIVENTA CRISTO


Un'esperienza ed una testimonianza...
Di Padre Corsini si è detto molto e si potrebbe non fi­nire mai.
Ma chi era Pasquale Corsini?
Un prete? Un uomo di Dio? Un profeta? Un esorcista? Un santo?
Sicuramente era tutte queste cose, ma essenzialmente era uno di noi, che aveva scelto di essere "uno per noi".
Era un uomo che Dio Lo aveva compreso, cioè Lo ave­va preso con sé e da Lui si era fatto prendere totalmente.
Un giorno appoggiò il mio capo sul suo petto "Cosa senti?" mi disse.
"Sento il battito del tuo cuore, padre"
"No" - riprese.
"Questo che senti non è il mio cuore, ma è il cuore di Gesù che palpita per te".
La purezza di quel gesto e le sue parole cosi sicure mi diedero la netta sensazione che quell'uomo non fosse sol­tanto quel santo prete che conoscevo ormai da anni, ma fosse Gesù in persona.
Come se il suo cuore e il cuore di Gesù fossero un uni­co cuore.
Quel giorno mi convinsi dell'amore di Dio per me.
Io non saprei ben spiegare il significato profondo e mi­sterioso dell'Eucarestia, non saprei trovare le parole.
Posso dire che in padre Corsini ho capito cosa vuoi di­re "farsi eucaristia".
Padre Corsini non viveva per sé.
Come se di se stesso si fosse dimenticato.
Lui era tutto proteso a servire le anime.
Aveva una sollecitudine per le anime che non lo faceva nemmeno dormire.
Era sempre sereno. Tranquillo. Sicuro.
Non l'ho mai visto vacillare, anche nei momenti di grande sofferenza.
Era certo di Gesù.
Non aveva mai alcuna perplessità su ciò che Gesù avrebbe detto o fatto.
Era veramente come se lui e Gesù fossero la stessa per­sona.
Non ho alcun timore di affermare questo.
La presenza di Cristo in lui era palpabile.
Come l'apostolo Paolo, padre Corsini poteva ben dire: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me".
La trasformazione in Cristo, quale progetto stupendo del Padre, in Pasquale Corsini si era compiuta.
Ora scrivi questo:
Adesso io sono con Gesù e Gesù è con me.
lo non ho perso la mia identità.
Sono sempre io.
Solo che assomiglio a Lui come una goccia d'acqua.
Ma sono sempre io.
Io con le mie sembianze, la mìa anima, il mio essere...Se noi ci trasformiamo in Cristo, non ci perdiamo, anzi
ci ritroviamo come eravamo nel primigenio progetto di Dio. Noi non siamo cambiati.
Il trasformarci in Lui non ci cambia, ci perfeziona.Lui ci rende perfetti.
Ma ci lascia la nostra identità.
Io sono Pasquale Corsini. Tu sei Rita Di Blasi. Gesù èGesù.
Tuttavia sia tu che io siamo trasformati in Lui, pur es­sendo io "io" e tu "tu".
In Cristo non ci si annulla.
Questo accade perché noi entriamo a far parte della Trinità.
Se non assomigliamo a Cristo non ci possiamo entrare.
Il Padre, il Figlio e lo Spirito sono doni l'Uno per l'Al­tro e per noi.
Ecco:
Se noi ci riconosciamo dono di Dio e ci facciamo dono gli uni per gli altri, questo ci trasforma in Cristo, il Figlio.
Cosi abbiamo accesso alla Trinità Divina ed entriamo a pieno titolo nell'Amore.
Non è facile farsi dono.
Non ci ringrazia quasi nessuno per questo.
Ma non è la gratitudine che dobbiamo ricercare.
Gratuitamente abbiamo ricevuto. Gratuitamente dob­biamo dare.
Noi esistiamo solo in quanto dono.
Siamo dono di Dio per noi stessi e per gli altri.
Se non riconosciamo che Dio ci ha donato a noi stessi e non Lo ringraziatilo per questo, non possiamo a nostra volta spenderci per gli altri.
Farsi Eucaristia significa dunque rendere grazie a Dio con tutto il cuore, cibarci dì Lui e incarnare il Suo dono.
Perciò tu ringrazia Dio di averti creata, come recitava un'antica preghiera della sera, riconosciti "dono" e vivi per questo.
Rita Di Blasi (Reggio Calabria)

1 commento:

Unknown ha detto...

Brllissima testimonianza!