sabato 14 luglio 2007

IL MIO ANGELO CUSTODE


Testimonianza

Quando incontrai per la prima volta Padre iCorsini era la fine del 1994: ero sposata da poco e da pochissimo avevo avuto un aborto spontanei che mi aveva lasciata nella più nera dispera­zione, perché diventare mamma era l'unico sogno della mia vita e perché memore di quello che aveva passato mia madre prima di avere me e mia sorella (5 aborti di cui uno morto a cinque mesi e portato avanti inconsape­volmente per altri due mesi, con grave rischio per la sua salute).
Di Padre Corsini mi aveva parlato un'amica di mia sorella (ormai è da anni pure amica mia e le sarò grata per sempre!) che era uscita da pochissimo da una terri­bile situazione e, grazie a lui, stava pian piano rimetten­dosi in piedi.
Ero un po' scettica e un po' timorosa ma, una dome­nica mattina, mi lasciai convincere e andai a Piale con lei; ascoltammo la S. Messa celebrata da Padre Corsini e poi entrai a conoscerlo.
Fu un lungo incontro durante il quale io piansi tanto parlando di ciò che mi era accaduto e ricordando i mici genitori morti tanti anni prima. Lui mi ascoltò e mi con­solò ma non ricordo più con quali parole. Non potrò
però mai dimenticare la sua serenità, la sua dolcezza e il calore forte che sentii quando le sue mani si poggia­rono sul mio capo.
Uscii da quella stanza risollevata e da quel giorno cominciai a telefonargli sempre più spesso, per sentirlo, per chiedergli consigli, per pregare assieme a lui. Ogni settimana ero a Piale.
Una domenica, alla fine della S. Messa, entrai come sempre per salutarlo e ricevere la sua benedizione, Pa­dre Corsini quel giorno mi regalò una medaglietta della Madonna, poi mi voltò le spalle per conservare delle carte e mi disse: «Un'altra (medaglietta) te la darò quando nascerà la bambinai».
All'udire quelle parole, un'ondata di emozione mi invase, ma non perdetti del tutto la lucidità, per chieder­gli: «Ma, Padre Corsini, perché dite la bambina, se io non sono nemmeno incinta?» e lui, con il candore di un bambino che gli era proprio, rispose: «Io? Io non ho detto niente. È slato lo Spirito Santo/».
Me ne andai con il cuore colmo di gioia e con la fi­ducia che presto avrei realizzato il mio sogno, infatti, un mese e mezzo dopo scoprii di aspettare un bambino.
Quando, alla fine del quinto mese, andai a fare l'e­cografìa morfologica, il ginecologo mi chiese se volevo sapere il sesso. Dissi di sì, ma anticipai la sua risposta: non avevo certamente bisogno né di quello, né di nes­sun esame medico per sapere che aspettavo una bambi­na e il 23 novembre del 95, nacque Maria Francesca!
Per parlare del mio incontro con Padre Corsini, ho voluto ricordare questo episodio perché è quello che mi sta più a cuore, ma ci sono stati tanti avvenimenti di questo genere che ho vissuto da quando lo conobbi, fi­no alla nostra separazione terrena.
Si, la sua morte, per me, non è stala una separazione totale, perché sento e so che Padre Corsini, dal Ciclo, veglia su di me e prega per me e la mia famiglia.
Oggi mi ritengo una persona fortunata perché ho avuto la grazia di incontrare, nel mio cammino terreno, il mio Angelo Custode. La mia fede in Dio, tramite lui, è fortemente maturata ed aumentata.
Grazie Padre Corsini! Da quando Ti ho incontrato non mi sono sentita più sola! Tienimi per roano nel mio cammino, guidami e proteggimi!


Rita Tripodi (Reggio Calabria)

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