sabato 14 luglio 2007

UNA VITA D’AMORE OLTRE L’OCEANO


Sulle orme di padre Corsini

La vita è piena di sorprese e ti fa fare tante esperienze indimenticabili. Ecco quello che avvenne nella mia vita. Ero in Italia nel 1999, precisamente a Torino nella curia della provincia Piemontese. Un pomeriggio, il p .Provinciale mi ha chiesto se ero disposto ad andare a Villa San Giovanni per aiutare i padri per la Settimana santa. Senza conoscere nessuno del posto, né i padri, né la gente, accolsi quella richiesta del provinciale e partii subito per la prima volta, mosso credo dalla voce interiore.

Il mio andare ad un paese ignoto è stata una bella esperienza, davvero indimenticabile, è stato un dono prezioso dal Signore. Ecco, lì ho conosciuto due personaggi di cui avevo molto sentito parlare durante il mio studentato a Roma. Uno è Mons. Giovanni Ferro, per 27 anni arcivescovo di Reggio Calabria, e il secondo è p. Corsini, suo segretario. Ho avuto la possibilità di “respirare” la loro benevolenza anche se Mons. Ferro era già morto da qualche anno, ma tramite p. Corsini fu come se lo avessi visto e conosciuto di persona.

Ricordo che p. Corsini mi raccontava spesso la sua esperienza con mons. Ferro e la vita di santità di quel Pastore. Ma nei suoi racconti sulla vita dell’arcivescovo, mi sono accorto, era nascosto anche il segreto della santità di vita di p. Corsini. Mentre raccontava tante cose del suo pastore, mi veniva in mente le frase di Giovanni Battista, “bisogna che egli cresca, e che io diminuisca”. In realtà nella crescita di vita spirituale di mons. Ferro, alla sua ombra, cresceva anche p. Corsini come un padre e pastore per i poveri, orfani e soprattutto per i bisognosi.

Nella sua grande umiltà, egli toccava tanti cuori, nella sua bontà d’amore irradiava tanta serenità e pace alle persone che accorrevano da lui; nel suo sguardo d’amore leggeva i pensieri nascosti, e intuiva i cuori che desideravano consacrarsi al Signore. Quanti volti sono stati rasserenati dalla sua preghiera, quanti cuori sono stati sanati dal suo infaticato ascolto, quante lacrime sono state asciugate dalla sua carezza. Quante famiglie hanno ritrovato la loro “unità” dalla sua benedizione paterna.

Era un padre per chi lo cercava. Tante volte sapeva dare delle risposte cosi giuste che la gente restava meravigliata dalla saggezza; era veramente lui un uomo di Dio. Solo colui che vive in Dio può donare dolcezza e suscitare la docilità negli altri. Ero presente per il suo 86° compleanno a Piale e quel Rosario mariano guidato da lui, lodando Dio e il dono del sacerdozio, è rimasto come un marchio indelebile nel mio cuore ancora oggi.

Molti lettori di questa rivista non mi conoscono e neanche io li conosco, ma chi è che ci ha fatto conoscere ora se non la vita e santità di p.Corsini? Vi scrivo dall’India, cari lettori, e pensate che il seme d’amore caduto in terra di Villa San Giovanni non è morto ma vive nei cuori oltre l’oceano. Le onde d’amore di p.Corsini non sono rimaste solo in quella riva, ma sono andate al di là dei confini… perché la sua presenza vive in mezzo a noi. Egli ci ha resi figli nel Figlio di Dio, Gesù. Questa è la caratteristica di un vero pastore, che conduce ai pascoli di Cristo, per cibarsi, per saziare la sete d’amore...
Tante volte nelle omelie ho parlato di lui, parlando di San Girolamo, perchè lui è un figlio suo. La sua vita era una lampada accesa ed esposta sul candelabro. Essa illumina ancora tutti quelli che passano e desiderano la luce, come è stato detto: “nella tua luce vediamo la luce”.
Ecco l’icona di un seme che, caduto in terra, sta producendo tanta vita ed energie in tante persone. Impariamo da lui che è un servo di Dio, che ha saputo vivere nel silenzio, nella preghiera e nel sacrificio… anche se oggi il silenzio della sua vita sta diventando parola proclamata sui tetti delle case, perchè non era possibile tener nascosto al mondo una così grande ricchezza interiore.
Mi auguro che sempre più persone seguano le orme che egli ci ha lasciato sulla spiaggia della vita. E camminino sui sentieri da lui tracciati, quelli che conducono direttamente a Gesù, alla vita stessa di Dio. E che una molteplicità di vite, generatrici di vita, una molteplicità di esistenze rinnovate, sappiano come lui irradiare attorno a sé il ”buon profumo di Cristo”.

p. Sebastian Valancherry – somasco
(Bangalore – India)

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